Ho già scritto dell’aggressività femminile.
Sebbene ne sia circondata, mi sconvolge sempre. Non mi piacciono le donne che alzano la voce, che maltrattano o prendono in giro i loro mariti o fidanzati. Qualche tempo fa siamo usciti con un’altra coppia. Lui carino e beneducato, silenzioso e serio, lei esuberante e chiassosa. Dopo due giri di cocktail ha cominciato a denigrare le capacità amatorie del suo lui, mettendolo in imbarazzo. Poi è passata a descrivere i suoi errori, a prendere in giro i suoi amici e a denigrare i suoi interessi.
Mi sono chiesta: ma come fa ad amare il suo uomo, se in lui non vede un eroe?
E lui? Come fa a stare con una donna più spigolosa di un porcospino, sempre pronta all’affondo sulle sue debolezze?
Io ho bisogno di sapere che Daniele è superiore a me in tante cose, mi sembra che averlo sia un dono prezioso da custodire con amore.
Credo che tutta questa arroganza femminile spaventi gli uomini e faccia male ai rapporti. Credo che le donne debbano essere gentili e remissive. Ma non voglio fare la donna superiore: anche io ho avuto momenti in cui ero insopportabile ed arrogante.
La disciplina domestica mi è stata di grande aiuto in questo.
Con la DD, la energia virile di mio marito prende il sopravvento sulle mie intemperanze. La sonora punizione e le lacrime che ne derivano spazzano via la mia arroganza e il mio falso orgoglio.
Durante e dopo la punizione, mi ritrovo fragile, consapevole della mia inferiorità, bisognosa della sua protezione e del suo affetto.
Nulla più che essere disciplinata fino alle lacrime mi mette nello stato d’animo adatto per recuperare la mia femminilità, per sentirmi orgogliosamente sottomessa all’uomo che amo…
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