martedì 29 maggio 2012

Errori ripetuti

Ieri sera ho detto a Daniele che ero arrivata in ritardo al lavoro, e lui mi ha fatto la solita ramanzina. Poi mi ha punito con la spazzola: trecentocinquanta colpi ben assestati. È stato particolarmente severo, perché questa del ritardo sta diventando un’abitudine.
So che odia dovermi ripetere le cose, e vedermi rifare sempre gli stessi errori.
È colpa mia, io ho questo carattere a volte un po’ indolente, mi crogiolo a letto, o perdo tempo pensando ai fatti miei. So che è deluso, perché, malgrado mi punisca sempre per questo problema, io ci ricasco puntualmente.

A dire la verità, io ho un sacco di cattive abitudini. Per esempio, parcheggio l’auto in strada, e poi mi dimentico dove l’ho messa. La mattina successiva, vado su e giù per il vialone sotto casa, tentando disperatamente di ricordare dove sia. Non faccio attenzione alle cose. Venerdì ho lasciato la giacca in ufficio. Due settimane fa l’ombrello al ristorante. Lascio costantemente il cellulare scarico. Ovviamente, prima ero anche peggio.

Daniele ha deciso di adottare la tolleranza zero. Vuol dire che mi punisce per qualsiasi errore, anche il più piccolo. So che  a qualcuno farà effetto pensare che vengo disciplinata per aver dimenticato dove ho parcheggiato l’auto, o per aver lasciato scaricare il cellulare.
Ma è l’unica cosa che funzioni con me. Riesco a concentrarmi su queste cose solo per un tempo molto breve, e ho bisogno di promemoria continui…a colpi di spazzola.

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