lunedì 14 aprile 2014



Cherubino da Siena (1414- 1484)
 Qualche giorno fa Daniele mi ha letto un brano preso da Frate Cherubino da Siena, in un libro che si intitola "Regole della Vita Matrimoniale" che sembra particolarmente adatto a noi due. Lo riporto di seguito:

La seconda cosa , eh' è tenuto lo
marito dare alla moglie, si chiama
correzione reprensione, gastigamento.

Se la tua moglie adunque,

o figliuolo mio dilettissimo, facesse,
come persona fragile e difettuosa,
 alcuno delitto, o alcuno difetto
ed errore che non debbe fare, chi la
debbe castigare e riprendere? certo
non altro , se non tu che gli se' marito. 

E questo intendi di correzione, dove
necessariamente occorre punizione ,
percussione, o vero battitura e flagellamento.


E se ancora questo non bastasse, e
vedila fare
cosa che sia offesa di Dio, dannazione

dell' anima sua, vergogna sua o
tua, altro pericolo notabile, piglia
il bastone, e battila molto bene ; che
meglio è essere flagellata nel corpo
e sanare 1' anima, che perdonare al
corpo e dannare l' anima. 


Francamente
allora battila, non con animo irato,
ma per zelo e carità dell' anima sua ;
che quella battitura e percussione, a
te che. la farai sarà meritoria, e a
lei che la sosterrà sarà utile e frut-
tifera.

http://archive.org/stream/regoledellavitam00cheruoft/regoledellavitam00cheruoft_djvu.txt

giovedì 10 aprile 2014

Solidarietà maschile

Lo scorso week end Daniele ed io siamo andati al mare. Era tutto perfetto: il sole, il vento fra i capelli, il profumo di primavera... Però, io sono stata indisponente tutto il week end, mi sarei presa a calci da sola. Daniele mi ha portato fuori a cena in un ristorante carino, abbiamo cenato a lume di candela... Vedevo che faceva sforzi sovrumani per controllarsi, però niente da fare! non riuscivo a calmarmi.

Domenica pomeriggio, in auto, sulla via del ritorno, sono stata particolarmente sgradevole e gli ho risposto male. Eravamo in una strada di campagna. Lui ha inchiodato e ha detto che mi ci voleva una lezione di quelle che non si dimenticano. Mi ha fatto segno di scendere, e di appoggiare entrambe le mani sulla fiancata dell'auto. Si è sfilato la cinta, mi ha alzato la gonna, ha abbassato i miei slip e ha cominciato a disciplinarmi con fermezza. Dopo quella che a me è sembrata un'eternità, abbiamo sentito un rumore. Due uomini, all'apparenza due contadini, camminavano sul sentiero nella nostra direzione. Uno era sulla sessantina, l'altro decisamente più giovane, appena ventenne. Daniele si è fermato, preoccupato di dover dare eventuali spiegazioni. Io mi sono ricomposta alla meglio, tirando giù la gonna e asciugandomi gli occhi umidi.

Daniele è andato loro incontro, sentivo che parlavano, ma non capivo cosa si dicessero. Dopo un po' l'uomo anziano ha cominciato ad annuire. Si è rivolto all'altro e gli ha detto qualcosa. Il giovane, che non mi aveva staccato gli occhi di dosso per un secondo, mi ha rivolto un sorriso malizioso che mi ha fatto arrossire fino alla radice dei capelli. Poi i due hanno stretto la mano a Daniele, si sono dati delle gran pacche sulle spalle e si sono salutati.

Daniele è tornato alla macchina, mi ha fatto segno di rimettermi com'ero prima e ha ripreso quello che aveva cominciato. Più tardi gli ho chiesto cosa si fossero detti "Gli ho spiegato che ti eri comportata male e ti meritavi un po' di randellate. Il vecchio ha detto che facevo bene, che anche sua moglie ne avrebbe meritate parecchie" "e il giovane?" " il giovane era il nipote. Lo zio gli ha detto di tenere bene a mente come trattare una donna quando si sposerà" "e lui?" Ho domandato. "Ha detto che non aspetta altro" ha risposto  Daniele.

Eccola li', la maledetta solidarietà maschile!