domenica 3 giugno 2012

Questa cosa Daniele l’ha trovata in un manuale americano sulla DD. Ce l'abbiamo ancora in biblioteca, e quando gli passo di fianco, ho sempre la pelle d'oca.
Lì si raccomandava, subito dopo una intensa punizione, che la donna punita eseguisse del sesso orale, per enfatizzare l’autorità dell’uomo, con lui in piedi e lei in ginocchio. Devo dire che, chi ha proposto questa idea, sa bene come dimostrare chi comanda.
In questi casi Daniele fa un gesto perentorio che io capisco al volo. Quando lo faccio mi sento piccola piccola davanti al gigante, questo aumenta il mio senso di sottomissione.
Così anche l'altro ieri.
Con sederino ancora rosso ed indolenzito, mi sono inginocchiata ai suoi piedi e ho obbedito. Mentre soddisfavo Daniele, per qualche istante ho sollevato lo sguardo su di lui. Era bellissimo: in piedi, con le spalle dritte, l’aspetto fiero, le gambe divaricate e le mani sui fianchi, mi ha procurato un brivido di eccitazione.
Mi sembrava un dio, da adorare e soddisfare, il dio della virilità e della dominanza.

sabato 2 giugno 2012

Ieri sera sono arrivata a casa e lui era già lì, con la faccia scura. Ho passato in rassegna tutti i miei comportamenti recenti, ma non mi è sembrato di ricordare nessun errore. L’attesa mi è sembrata interminabile.
Poi Daniele ha esclamato: “oggi ho incontrato Marco”. Ho provato un brivido lungo la schiena.
Ora, Marco è un carissimo amico di Daniele. Amico d’infanzia. Uno stronzo insopportabile, permaloso e sempre pronto a parlare male degli altri. Daniele mi aveva chiesto di invitarlo alla sua festa di compleanno, quella per gli amici, che organizzaremo domani sera. 
Io ho fatto finta di averlo invitato, e che lui avesse rifiutato per un impegno già preso. Ecco, le bugie hanno le gambe corte.
Daniele era arrabbiatissimo “Non solo non mi hai obbedito, ma mi hai anche raccontato una balla! Adesso ci penso io a te” ha detto, mentre si sfilava la cinta dai pantaloni.
Ecco, anche quando in queste situazioni sto per prenderle, non riesco ad evitare un brivido di eccitazione. Non c’è imagine più erotica di quella del tuo uomo che si toglie la cinta dei pantaloni per ripristinare la sua autorità su di te, dandoti una bella lezione.
Docile mi sono messa sulle sue gambe, e lui ha cominciato a darmele di santa ragione, intanto che continuava a ripetermi che devo imparare ad obbedirgli una volta per tutte.
Io ero un fiume di lacrime, un po’ per il dolore, e un po’ per l’umiliazione (l’umiliazione è la cosa che funziona di più con me). E' andato avanti per quella che mi è parsa una eternità, finchè non riuscivo neanche più a piangere.
Finalmente sembrava fosse finita. Mi sono alzata cercando di ricompormi, quando lui mi ha fatto un gesto eloquente. ...(continua)